DEFINIZIONE
La sindrome di De Quervain o tenosinovite di De Quervain è una condizione infiammatoria acuta o cronica a carico della guaina di rivestimento di due tendini del polso che fisiologicamente consentono un corretto movimento del pollice, tuttavia quando la guina è infiammata aumenta di volume e così intrappola i tendini, creando difficoltà e dolore durante i movimenti (es. stringere una pallina) .Questa condizione prende il nome dal suo scopritore Fritz De Quervain, un chirurgo svizzero che nel lontano '800 ne identificò e ne descrisse le caratteristiche.
CAUSE E SINTOMI
Le cause principali non sono ancora note, ma tra le più frequenti condizioni scatenanti vi sono:
- praticare lavori manuali intensi per molte ore al giorno;
- sottoporre il polso a sovraccarichi individuali;
- soffrire di artrite reumatoide o altre forme di artrite;
- svolgere attività ripetitive che prevedono la flesso-estensione del pollice (es. suonare uno strumento o usare il mouse);
- avere scompensi ormonali;
- avere traumi diretti ai tendini con scarsa riparazione dei tessuti cellulari.
Quindi, in poche parole, forzando l'attività muscolare si manifesta una compressione dei tendini e di conseguenza dolore, senso di tensione, rigidità del polso e difficoltà ad eseguire compiti semplici come l'apertura del coperchio di un barattolo.
DIAGNOSI E TRATTAMENTO
La diagnosi della tenosinovite viene effettuata principalmente sulla base dei sintomi: infatti durante la valutazione vengono testati movimenti del primo dito e del polso, analizzandone la soglia di dolore, la tumefazione, la forza di prensione ed il range di movimento. Segue poi la valutazione della raccolta anamnestica e dell’esame obiettivo; in caso di diagnosi differenziale sarà cura del medico prescrivere l’ecografia o la risonanza magnetica.
Le metodiche di trattamento sono numerose ma secondo la letteratura attuale l'approccio multimodale sarebbe il più efficace. Sembra infatti che la combinazione di più approcci porti ad un outcome migliore. Nell’ambito della terapia manuale è possibile menzionare: la Graston Technique, la mobilizzazione dei tessuti molli e le tecniche di drenaggio linfatico. A queste può essere associata l’applicazione di kinesiotaping. Inoltre, gli esercizi terapeutici sono indicati in un range di movimento senza dolore con focus su polso e pollice per ripristinare un sufficiente livello funzionale. Chiaramente il percorso del paziente dipende non solo dalla durata e dalla severità del disturbo ma anche dai precedenti trattamenti effettuati; a questo proposito, qualora il trattamento conservativo risultasse inefficace sarebbe opportuno considerare l’approccio chirurgico.
Bibliografia
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