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SCLEROSI MULTIPLA

 

Secondo le stime dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) la sclerosi multipla (SM) colpisce nel mondo due milioni e mezzo di persone e rappresenta, nei paesi occidentali, una delle più comuni patologie neurologiche e cause di disabilità tra i giovani adulti. Per rallentare la progressione della malattia ad una forma severa, la gestione terapeutica ideale nella SM è quella multidisciplinare, in cui la riabilitazione ha un ruolo centrale.

 

 

DEFINIZIONE

La SM è una malattia immuno-mediata acquisita, infiammatoria e neurodegenerativa del sistema nervoso centrale, caratterizzata da infiammazione, demielinizzazione e degenerazione assonale, primitiva o secondaria. La malattia sembra essere scatenata da fattori ambientali in soggetti geneticamente predisposti. I fattori che scatenano la risposta autoimmune non sono noti; generalmente il bersaglio dell'attacco immunitario è rappresentato da tratti mielinici del sistema nervoso centrale.Nelle aree di infiammazione la barriera emato-encefalica viene lesionata nella sua continuità, la mielina viene distrutta con associato danno assonale, gliosi, formazione di placche sclerotiche ed atrofia.

 

 

QUADRI CLINICI

Il decorso di malattia è estremamente vario, probabilmente a causa di una eterogeneità nella patogenesi del disturbo. Essa si manifesta nel 55-85% dei casi (specie all'esordio) ed è più frequente nelle donne giovani. La frequenza degli attacchi è tipicamente di 1-2 anni. In aggiunta, la frequenza dei sintomi varia al variare dell'età, essendo i sintomi visivi (in particolare la neurite ottica che comporta la perdita della visione centrale e dei colori) più frequenti nell'età giovanile, mentre quelli motori sono preponderanti nelle età più avanzate.

Spesso vi è un aumento del tono muscolare con gradi variabili di spasticità, iperreflessia profonda e segno di Babinski. La spasticità può essere aumentata da stimoli "esterni" quali vescica piena, freddo, dolore. Nelle fasi avanzate sono frequenti spasmi tonici dolorosi che in genere sono indotti dai movimenti. Essa può interferire con la deambulazione, il lavoro e la cura personale.

Nelle fasi più avanzate di malattia possono essere presenti disturbi urinari ma anche sintomi cognitivi con deficit mnesici ed attentivi, difficoltà nella risoluzione di problemi e nel passare da un compito all'altro.

 

LA RIABILITAZIONE INTERDISCIPLINARE

 Nel team interdisciplinare i diversi operatori coinvolti sono integrati tra loro mediante la condivisione degli obiettivi e con un processo decisionale comune in cui al centro è posta la persona con SM e la sua famiglia. Il team riabilitativo deve valutare la presenza dei diversi disturbi, da quelli motori, compresa l'astenia, a quelli visivi, urologici, foniatrici o cognitivi, stilando un piano terapeutico "a misura della persona", focalizzato sull'attività funzionale della vita quotidiana nei suoi diversi aspetti. Le diverse figure professionali coinvolte devono così definire le aree di intervento specifiche, definire le modalità ed i tempi di erogazione in accordo con la persona con SM. In conclusione dunque la riabilitazione nella SM deve essere effettuata in un contesto interdisciplinare, perchè è sicuramente determinante nel ridurre la disabilità, nel facilitare la partecipazione attiva e nel migliorare la qualità di vita.

 

Bibliografia

Berger T. Current therapeutic recommendations in multiple sclerosis. J. Neurol Sci 2009; 287 (Suppl 1): S37-45.

Pugliatti M, Rosati G, Carton H, Riise T, Drulovic J, et al. The epidemiology of Multiple Sclerosis in Europe, Eur J Neurol 2006; 13: 700-722.

Stecchi S, Sabattini L, Comola M. Il management della persona con SM - le tappe del percorso riabilitativo. Capitolo XI - La riabilitazione motoria. Medical communications,2004; pp.93-99.

 

 

 

 

 
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